27 ottobre 2007

fireworks



"... you, soft and only
you, lost and lonely
you, strange as angels
dancing in the deepest oceans
twisting in the water
you're just like a dream..."


Oltre le tende splende il sole. Persone e automobili si affaccendano in giro. Milano è così radiosa oggi, che le preoccupazioni sbiadiscono di fronte al suo sorriso.

Penso al nostro rientro a casa, quella sera, alle tue lacrime, vere e bellissime, su Cirano. Penso che mai un uomo è stato capace di toccarmi così a fondo, di comprendere ogni mia sfaccettatura e amarla come fosse un dono.

Tutto quello che all'inizio sembrava insormontabile è diventato così semplice quando mi hai preso per mano. E ogni volta che facciamo l'amore, carne, cuore e anima insieme perfettamente esplodono.

Mai così donna.
Mai così sicura.
Mai così grata.
Mai così Viva!

16 ottobre 2007

rassicurazioni (something 2 believe in)



"ti amo.

mi manchi da quando sono partito
non oggi alle 6, ma quando sono partito per il militare
forse anche prima"

12 ottobre 2007

amarcord (vecchi post)


30 marzo 2005

... Calipso, oh Calipso! Penso spesso a lei. Ha amato Ulisse. Hanno vissuto insieme sette anni. Non sappiamo per quanto tempo Ulisse avesse condiviso il letto con Penelope, ma certo non così a lungo. Eppure tutti esaltano il dolore di Penelope e irridono le lacrime di Calipso...


Verità sacrosanta! Nessuno ha mai pensato a quanto debba aver sofferto questa ninfa, che salvò Odisseo da una morte sicura, lo amò profondamente, lo accudì per anni a Ogigia, e poi lo vide partire e lasciarla per sempre. Ebbene sì, il "temerario" Odisseo approdò nell'universo incantato di Calipso, lo inondò di emozioni, di brividi e carne, ma poi scelse il ritorno

... All'esplorazione appassionata dell'ignoto (l'avventura), preferì l'apoteosi del noto (il ritorno). All'infinito (giacché l'avventura ha la pretesa di non avere mai fine), preferì la fine (giacché il ritorno è la riconciliazione con la finitezza della vita)...

infliggendole un dolore che non si placherà mai, abbandonandola al dolore dell'ignoranza.

... In greco "ritorno" si dice nòstos. Álgos significa "sofferenza". La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare. In spagnolo, añoranza viene dal verbo añorar ("provare nostalgia"), che viene dal catalano enyorar, a sua volta derivato dal latino ignorare. Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza. Tu sei lontano, e io non so che ne è di te...

Leggendo Kundera, ripenso a qualche anno fa (5... 6 forse... sembra un'eternità), quando, ignaro di quanto mi avresti cambiato, mi hai inflitto lo stesso dolore.

Allora desideravo davvero essere Penelope. Come lei, avrei saputo aspettare il mio uomo per più di vent'anni, senza mai cedere alle lusinghe dei Proci. Avrei salutato coraggiosa le sue partenze e atteso paziente i suoi ritorni, amandolo incondizionatamente. Ma i tuoi gesti mi hanno reso egoista, e le tue parole mi hanno trasformato in Calipso

... So anch'io, e molto bene, che a tuo confronto la saggia Penelope per aspetto e grandezza non val niente a vederla... Ma anche così desidero e invoco ogni giorno di tornarmene a casa, vedere il ritorno...

e soffro ancora i postumi della metamorfosi, in questa grotta che ormai d'incanto ha ben poco.

... E il sole s'immerse e venne giù l'ombra: entrando allora sotto la grotta profonda l'amore godettero, stesi vicino uno all'altra...

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12 ottobre 2007

Raggi di luce illuminano la grotta. L'egoismo è una porta chiusa. Raccolgo da terra gli errori fatti, briciole di pane per ritrovare la strada. La colpa sbiadisce nei nostri sguardi.

9 ottobre 2007

le cose davvero importanti

ON AIR: Powderfinger (Cowboy Junkies)

Bevo una tisana rilassante e focalizzo l'attenzione sulle cose davvero importanti.

Lui che sussurra "sei il mio amore" (pochi minuti fa al telefono) e mi apre il cuore ogni giorno di più.
Io che, per la prima volta nella mia vita, ho la certezza di non voler accanto nessun altro.

Per tutto il resto, nonostante la frustrazione, continuo a darmi da fare.
Questa sera però il resto può anche andarsene affanculo.

1 ottobre 2007

tremblin' leaf


ON AIR: Dear Darkness (P.J. Harvey)

3 di notte. La casa vuota.
Lo stomaco brucia e voglia di piangere.
Nero di nuovo, per la prima volta, dopo anni di luce costante.
Nausea, dolori alla pancia. La carne trema. La mente vacilla, mentre cerca un perché. Allungo la mano verso il tuo cuscino e ti vorrei qui a stringermi forte.

"... Dear darkness
Dear darkenss
Won't you cover, cover me again?
Dear darkness, dear
I've been your friend for many years..."